Dello stesso autore

Soulmate Natasha Bedingfield

Ecco cosa dovrai dire:

” Ogni giorno, ogni ora, ogni istante pongo davanti a Voi le chiavi per aprire la porta della TRASFORMAZIONE.  Non andate lontano.  Non sprecate istanti.   Guardate ogni cosa di fronte, di fianco, dietro di Voi. Tutto è li per Voi.  Per farvi crescere, aumentare in consapevolezza e responsabilità. Non gettate le perle ai porci. Le occasioni che Vi preparo: la musica che compongo per Voi è la migliore Via.   Guardate, ascoltate, assaporate la vita.  Non sprecatene nemmeno un istante da ORA”

Can.22.05.2011 ore 9

Confidare nella TRASFORMAZIONE

3.

Luoghi della trasformazione.

” In quanto segue non si parlerà soltanto di ciò che deve essere trasformato nell’essere umano e di quali vie di trasformazione dobbiamo percorrere, ma dei luoghi in cui avviene la trasformazione.  La trasformazione avviene nel quotidiano processo di vita , nella famiglia, sul lavoro, nella convivenza in una comunità.  La trasformazione avviene attraverso il paesaggio, attraverso il clima, attraverso il mutare dell stagioni. A trasformarci possono essere delle esperienze, degli incontri con una persona, con una città, con un paesaggio.  A trasformare è la gioia, ma anche i dolore e la sofferenza.  La vita stessa è una continua trasformazione.”

tratto da:”Confidare nella Trasformazione”, Anselm Grun, ed. Queriniana, pg.97

Corallo

Il simbolismo del corallo è molto chiaro e si lega non solo al suo colore ma anche al fatto che esso presenta la rara particolarità di fare coincidere nella sua natura il regno animale, il regno vegetale e il regno minerale.

La Sacra Conversazione Piero della Francesca 1492

Nella Pala viene rappresentato quello che chiamiamo “l’uovo cosmico” in una lettura ermetica che vuole rappresentare il “Centro del Mondo” da dove nasce l’energia e la forza di ogni cosa e di ogni “sapere”. In questa visione dovremmo anche trovare “l’Asse del Mondo o Pilastro Cosmico” che crea la possibilità di una relazione diretta con l’aldilà.Questo presunto Asse, nella Pala risulta stranamente deviato in quanto dovremmo aspettarci di tracciare sulla stessa linea l’uovo cosmico, il volto di Maria e l’albero della vita rappresentato dal corallo appeso sul petto di Gesù. In realtà questa linea (corallo-fronte di Maria-uovo) ha una deviazione che porta ad un punto preciso della volta dell’abside che coincide con la prosecuzione dell’asse rappresentato dal bastone tenuto in mano da Giovanni Battista. I tre punti dell’asse rappresentano i tre stati dell’Essere: le radici che appartengono al mondo sotterraneo; il tronco che è la vita del mondo; i rami protesi verso il cielo. La linea di congiunzione rappresenta quindi “L’albero cosmico” che racchiude in sé i concetti di potenza, di sapienza e di sacralità.  L’albero cosmico esprime la sacralità stessa del mondo, *la fecondità e *la sua perennità, presentandosi dunque come ricettacolo della Vita e Signora del Destino. L’axis mundi è quindi una metafora tra il mondo e gli altri piani dell’Essere, ma anche il simbolo della fecondità e della stabilità della stirpe attraverso il tempo. Se prendiamo l’asse segnato dagli indici di G. Battista e di F. da Montefeltro e quello che abbiamo chiamato “Pilastro Cosmico”, troviamo che il loro punto d iincrocio sta proprio nell’albero di corallo che quindi diventa veramente il simbolo dell’origine della vita, l’origine della Stirpe, il centro stesso della “Verità Rivelata”. A questo punto la Madonna rappresentata è la Sposa”, la Maria Maddalena, il“grembo-scrigno” della tradizione, del “Sangue di Cristo” e la Madonna è dunque il vero “Graal”, il “Sangral” o “Sangre Real”.  La “Madonna” diventa il “grembo simbolico” e i due Giovanni si ergono come i “testimoni” del mistero che però rendono “vero” proprio con la loro emblematica presenza. Gesù, portatore del simbolo esoterico dell’albero della vita (che è di sangue per questo rappresentato dal corallo), si trova anche nella “Madonna di Sinigallia”. Quando A. Paolucci ricorda che alla sposa Battista Sforza (se fosse stata viva) avrebbe corrisposto prendere il posto  di S. Giovanni Battista alla sinistradell’emicerchio, di fronte al Sovrano, involontariamente sottolinea che il “credo esoterico” dei due sposi era da loro perfettamente condiviso e, quindi, riporta a quanto sostenuto e “glorificato” dalla Famiglia Sforza che ha voluto nella sua “Certosa di Pavia” una rappresentazione simbolica del potere e del diritto di Maria Maddalena ad un “Posto” sugli Altari. Nell’alto della Pala domina un elemento trattenuto da una catenella proprio nel “centro”: è l’  Uovo Cosmico.   Posto nella “conchiglia (la bivalve), l’uovo è il frutto della vita, dell’unione di materia e spirito, di luce e tenebra: uomo e donna come unica creatura, creatrice di un “figlio”.  Se il Battista è al posto della Sposa e un “filo” immaginario lega il suo indice a quello dello Sposo, Federico (il Principe designato) per passare-creare “L’albero della vita”, il “figlio prediletto”, Gesù, diventa chiaro che tutta la rappresentazione gira intorno, si centra e si attiva nell’uovo cosmico. Si chiarisce allora la doppia figura di Giovanni (Battista ed Evangelista), la verga ed il libro, il cammino-bastone e la saggezza-sapere: la  Via, la  Verità, la  Vita.  Nella Pala le 3V sono Giovanni Battista, Giovanni Evangelista, Battista Sforza. (Come ricorda Giovanni Baget Bozzo, anche nel Vangelo di Giovanni si attua la tripartizione delle categorie spirituali: via, verità e vita). Il “libro” dell’ Evangelista è il “sapere” che ci spiega “l’uovo cosmico”, che ci fa conoscere la via, la verità, la vita, che ci conduce a svelare il “mistero della Sposa”, l’enigma del Sacro Graal, lo scrigno che contiene il Sangue Reale, il Sacro Cuore.  Nel dipinto viene rappresentato un quesito che non ha solo un carattere mistico, ma iniziatico, legato alla tradizione, al mistico della discendenza, dal “sangue reale”. La conchiglia è la “bivalve” la creatura “unica”, l’uomo-donna, che racchiude -genera la perla che è Sposa, Saggezza, Serenità.  Tutta la Pala è un “miracolo” di armonia, di luci, di architettura, di equilibrio ed anche di “superfici specchianti”, come a dire che la natura ed il mondo sono lo specchio di Dio.  “Specchio delle meraviglie” che è l’elmo do Federico o ogni cosa che è specchio di “verità” come il tappeto sotto i piedi di Maria nel quale si specchia o “sta scritto” l’incrocio emblematico della stella a sei punte, intreccio tra i due triangoli, unione di opposti che è l’asse portante, il filo a piombo che sostiene l’uovo cosmico che unisce in sé “l’infinitamente lontano e l’infinitamente vicino” (Panofsky,1958) racchiusi nello sguardo del pittore, distaccato e partecipe, “infallibile nella percezione del vero” e capace … di farci emozionare di fronte al “miracolo del sapere”. Questo “sguardo” è rappresentato dall’angelo che sta dietro la Madonna e guarda dritto negli occhi dell’osservatore … per interrogarlo? Per verificarne la fede? O la conoscenza? Questo personaggio rappresenta  “il festaiolo”, termine ambiguo ma che può essere riferito a chi “… controlla la funzione, ne osserva lo svolgimento, è predisposto a fare in modo che tutto si compia secondo le regole e le … predizioni. La croce di cristallo, tenuta da San Francesco, simboleggia lo “sviluppo spirituale” che, come ha insegnato Cristo, sostiene l’uomo puro  e casto, spinto all’acquisizione della “cristallina” purezza del corpo, dell’anima e dello spirito:purezza e dedizione ai “veri” principi cristiani (rifiuto della corruzione, del potere, della ricchezza, della lussuria).  La “croce di cristallo” è la “croce di Montefiorale” è un “reliquiario”, interamente realizzato in cristallo di rocca, che presenta i terminali dei bracci polilobati al cui interno sono custoditi, in cilindri di vetro soffiato, delle importanti reliquie.  Indubbiamente la Pala di Piero della Francesca è colma di analogie che ci portano a quanto ricordato  da Josephin Peladan (studioso di Giovanni Evangelista e ben noto assertore di una  filosofia esoterica occulta dietro l’apparenza  exoterica dei rituali cattolici): “L’analogia procede dal noto all’ignoto, dal corpo all’anima, dal fenomeno al noumeno, dall’uomo al mondo e dal mondo a Dio. Dal visibile all’invisibile, dal finito all’infinito”.  Le opere di Pietro della Francesca hanno sempre qualcosa di inquietante e ricordiamo che il suo affresco chiamato “Madonna del parto ” non ha potuto essere incluso, e così terminato, in una più ampia composizione pittorica, per le critiche e le opposizioni sorte in accordo con le nuove linee interpretativo-restrittive e quell’ondata integralista attivate dal Concilio di Trento e dalla Contro-Riforma.  Alberto Cottognati ha  messo in evidenza come i due angeli che sostengono il  tendaggio nella  “Madonna del parto ” risultano, per così dire, “sessuati”,rappresentano cioè un uomo ed una donna simbolicamente uniti in un’unica entità, dando così vita al “manifestarsi delle umane passioni”, uniti nella “… completezza che solo la perfetta fusione, sentimentale e materiale, poteva conferire al genere umano”. La “maternità”, rappresentata nel dipinto, non è, quindi, solo esaltazione della“nascita divina”, ma anche simbolo della “fusione dei sessi”, “terrena esaltazione del mistero della vita”. Ciò che c’è in alto, c’è in basso. La correlazione stellare è il simbolo del “Padre Mio” che aspetta per farlo sedere al suo fianco, ma, nel mentre, dà le regole, le leggi, le indicazioni che solo chi è “illuminato” (ascensione) può cogliere, può capire e può seguire con conoscenza (la gnosi). Il tema dell’Ascensione si ricollega a quello del “salire al cielo”, “afferrare il cielo”, ossia ottenere una completa comprensione dei segreti del cielo e, sotto un altro profilo, attrezzare la propria “anima” per l’immortalità.Questa “ricerca della vita eterna”, che strettamente è “ascendere ad ogni cielo”, è entrare nella comprensione, conoscere la “gnosi”: conoscere il conoscere.  Il discorso di Gesù ha  sicuramente le caratteristiche di una proposta per una “ricerca iniziatica”; “… chi ha orecchi per intendere intenda …” è una delle tante espressioni riportate nei vangeli che si riferiscono ad un “cammino esoterico”, ad un “percorso” per iniziati e/o prescelti (anche l’immagine emblematica dei 123 Apostoli o dell’ultima cena ne fanno testo).  Anche il Suo peregrinare che ha un punto di arrivo a Gerusalemme per rispettare determinate linee guida ha i caratteri di una “linea iniziatica”, di un “viaggio esoterico” per approdare al “tesoro”, “la verità nascosta”, “la conquista di un sapere” che unisce il cielo alla terra perché “ciò che sta scritto in terra lo sarà anche nei cieli” (terra modellata come i cieli).   Il linguaggio gnostico del “regno” ha un significato “religioso” che nell’espressione di “… regno dopo la morte” (“… stasera sarai con me in paradiso” dice Gesù al “buon ladrone” che muore sulla croce) assume il senso di “… l’essere umano aspira a conquistare l’immortalità fra gli astri del firmamento (paradiso)”.La “coscienza esoterica e cosmica”, che gli induisti ed i buddisti chiamano MANDALA è un’area consacrata che funge da punto di raccolta delle forze universali. Entrando mentalmente nel Mandala, procedendo verso il centro,l’essere è accompagnato a comprendere i processi cosmici di disintegrazione e di reintegrazione.Questo “stato attivo della mente”, stato sublime che porta la mente alla carità, alla compassione, alla gioia, alla tranquillità

tratto da:Piero della Francesca e la “Sacra Conversazione” Pala di Brera, Romeo Lucioni

http://www.rinascimento-idea.net/conversazione.pdf

Uovo cosmico

“Genesi”Marco Gizzi, 2008

Nella religione orfica si racconta come dall’uovo d’argento, deposto dalla Notte nell’oscurità dell’Erebo e fecondato da un soffio di vento del Nord, contenente il cosmo, sia nato Eros.  Nel Taoismo rappresenta il Grande Uno, quello stato primordiale, quel mondo increato,  quel mistero che il Tao Te Ching non osa nominare, che ha la forma simbolica dell’uovo.  ” Quando i soffi non si erano ancora separati prendendo forma, essi erano allacciati e somigliavano ad un uovo, i soffi erano un globo dalla forma perfetta, ciò che si chiama il Grande Uno”.

Per me è importante

http://www.youtube.com/watch?v=ITuQRffpoDYhttp://www.youtube.com/watch?v=ITuQRffpoDY

Oracoli caldaici, Frammento 108

Il nous paterno inseminò simboli attraverso il cosmo, lui che intuisce gli intuibili, quelli che sono detti bellezze ineffabili.

Cielo di Ada


Una libertà oscena, gioiosa, nuda, che nella sua fantasia si ergeva come un’immensa cattedrale spaziosa, magari in rovina, magari scoperchiata, spalancata verso la volta del cielo, nella quale lui e lei sarebbero ascesi in assenza di peso verso un poderoso abbraccio per perdersi, per annegare in ondate di purissima estasi dimentiche di tutto. Era talmente semplice! Come mai non vi si trovavano già, e invece stavano ancora seduti lì, intrappolati da tutte le cose che non sapevano dire, o che non osavano fare?

tratto da.”Chesil Beach”, Ian McEvan, Einaudi


Occhio della Madre

Maggio d’amore

E’ un maggio fortissimo, carico di energie nuove di Amore.  Rose, roseti in fiore ovunque.

Croci nel cielo al tramonto

Maggio mese della Madre

Rosario di maggio

Il rosario (dal latino rosārium, “rosaio”; a partire dal XIII secolo acquisì il significato religioso indicante le preghiere che formano come una “corona”, nell’accezione latina di corōna ovvero ghirlanda, di rose alla Madonna) è una preghiera devozionale a carattere litanico tipica del rito latino della Chiesa cattolica.

La Chiesa cattolica, per tradizione, ne attribuisce la nascita ad un’apparizione della Madonna con la consegna del rosario a San Domenico. Le sue origini sono tardomedievali: fu introdotto dall’ordine domenicano e diffuso, soprattutto dal Seicento, grazie alla diffusione delle Confraternite del Santo Rosario, la prima delle quali risale al 1476.

Fu approvata, a nome del papa, dal cardinale Alessandro Nanni Malatesta[1], legato pontificio e vescovo di Forlì. Non essendo momento della liturgia della Chiesa cattolica, questa pratica ha subìto notevoli varianti nel corso dei secoli.

La preghiera consiste in cinque serie (chiamate “poste”) di dieci Ave Maria unite alla meditazione dei “misteri” (eventi, momenti o episodi significativi) della vita di Cristo e di Maria.

Il nome indica la “corona di rose”, con riferimento al fiore “mariano” per eccellenza, simbolo della stessa “Ave Maria”.

La versione integrale della devozione prevede la “contemplazione” di tutti i venti misteri e quindi la recita, tra l’altro, di duecento avemarie (prima dell’aggiunta dei cinque “misteri luminosi”, nel 2002, si contavano quindici “poste” per complessive centocinquanta “avemarie”). Il conto si tiene facendo scorrere tra le dita i grani della “corona”.

Rosa mistica

“La morte non è niente…..

. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.”
“Le Sue Ultime Volontà” – Henry Scott Holland (1847-1917) canonico della cattedrale di St. Paul (Londra)

Animula Vagula Blandula….Giovanni Sollima “ARIA” da “Aquilarco”.wmv

Le età dell’oro, la ricchezza infinita negli occhi dei bambini Akira Zakamoto

STUDIO LABORATORIO
Di Anna Virando
C.so G. Lanza, 105 Torino

INAUGURAZIONE
Mercoledì 04 maggio 2011
dalle 17:30 alle 23:00

La mostra prosegue sino al 21 maggio 2011
Orario di galleria:
dal lunedì al sabato dalle 16,30 alle 20,00
Fuori orario su appuntamento

www.annavirando.it
Tel. 011 6601574