Dello stesso autore

Attesa di primavera

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Nell’interiorità dell’esser umano
Si riversa la ricchezza dei sensi,
Lo spirito del mondo si trova
Nell’immagine riflessa dell’occhio umano,
Che da lui la propria forza
A nuovo deve creare.

R.Steiner, “Calendario dell’anima”, ed. Il Capitello del Sole

Lux Roberto Cacciapaglia

Haiku

Al suo termine, la strada
si avvicina al profumo:
Biancospini in fiore.

Yosa Buson ,Tratto da “Il grande libro degli Haiku”, ed. Castelvecchi

I grandi …

“I grandi,  invece, amano dormire al buio. Non piangono quasi mai, neppure se lo shampoo entra nel naso, e se capita, piangono piano.  Tanto piano che i bambini non se ne accorgono. O fanno finta di non vedere niente.

tratto da “Che cos’è un bambino? “, Beatrice Alemagna, ed.Topipittori, 2008

Che cos’è un bambino? Beatrice Alemagna

Delizioso questo libro consigliatomi da Alessia (8 anni), devo comperarlo al più presto. Lo raccomando a tutti i bambini è bellissimo.

“Che cos’é un bambino?” Beatrice Alemagna, ed. Topipittori

Chiamatemi con i miei veri nomi

Non dite che domani me ne andrò
perché oggi stesso continuo ad arrivare
Guardate bene: io arrivo in ogni istante
per essere la gemma su un ramo a primavera,
e l’uccellino con le ali ancora deboli
che impara a cinguettare nel suo nido,
e il bruco attorcigliato dentro il fiore,
e la pietra preziosa nascosta nella roccia.
Io arrivo sempre, per ridere e per piangere,
per tremare e per sperare.
Il ritmo del mio cuore è la nascita e la morte
di tutto ciò che vive.
Sono l’effimera che muta sulla superficie del fiume,
e anche l’uccello che tempestivo la mangerà a primavera.
Sono la rana che nuota spensierata nello stagno,
e quella biscia che arriva silenziosa a divorarla.
Sono un piccolo ugandese pelle e ossa
con le gambette stecchite come canne,
e il mercante di armi che all’Uganda
vende ordigni di morte.
Sono la profuga di dodici anni su una barca,
che è violentata da un pirata e poi si getta in mare,
e sono quel pirata, e il mio cuore
è ancora cieco e senza amore.
Sono un membro del Politburo, ho tutto il potere che voglio
e sono l’uomo che paga il “debito di sangue” alla sua gente
morendo a poco a poco in un campo di lavoro.
Come la primavera è la mia gioia, tanto calda
da far sbocciare i fiori su ogni sentiero della vita.
Come un fiume di lacrime la mia pena , tanto copioso
da riempire quattro oceani.
Chiamatemi con i miei veri nomi, ve ne prego,
così potrò ascoltare tutto il mio pianto
e tutto il riso insieme,
potrò vedere la mia gioia e la mia pena
come un’unica cosa.
Chiamatemi con i miei veri nomi, ve ne prego,
così potrò svegliarmi,
e la porta del cuore resterà spalancata:
la porta della compassione.

Thich Nhat Hanh “La pace è ogni passo”, Ubaldini editore, Roma

Un altro modo per attraversare la riva

“Ogni volta che c’è qualcuno che non è felice, dovremmo poterlo aiutare ad andare sull’altra riva.  Dovremmo poterlo sostenere, non dovremmo dire:   “E’ un problema tuo”. No! Non esiste una cosa come “Problema tuo”, è un problema di ognuno.  Se una persona soffre, anche le persone intorno dovrebbero soffrire.  Se un padre dice a suo figlio o sua figlia: “Questo è un tuo problema ” significa che il padre non ha ancora ricevuto l’intuizione. Non è vero che è “un problema tuo”, perchè tu sei mio figlio, tu sei mia figlia, e se hai un problema è nostro, non solo tuo.  Se la felicità non è una questione individuale, neanche la sofferenza lo è.
Dovreste sostenervi e aiutarvi a vicenda per attraversare il fiume della sofferenza.”
Thich Nhat  Hanh, “Discorsi ai bambini” pg.83, Ubaldini Editore Roma

La Madre Terra

La Madre Terra  Akira Zakamoto  http://www.zakamoto.com

La comunicazione del cuore

La comunicazione del cuore è oltremodo importante nel primo periodo di vita del binomio madre-bambino.

Le angosce, le paure, le insicurezze date dal nuovo stato possono svanire, sciogliersi e lasciare posto ad una nuova forma di comunicazione tra la donna ed il figlio.

Questo processo è istintuale, insito nella natura della donna madre ma è necessario assecondarlo, dandogli spazio ed energie, senza ostacolarlo con forme pensiero o cavilli mentali.

La donna può in questo modo sviluppare una forma di telepatia del tutto intuitiva e medianica  che la collega con il figlio anche quando è lontana da lui.

Può in questo modo mantenere e proteggere la loro serenità e la loro unione anche a distanza .

E’ fondamentale a nostro avviso che la madre, almeno per i primi due anni, non passi tanto tempo lontano dal figlio, si tratta di un unico individuo emozionale, un unico campo di energia e di vibrazioni li lega anche se al proprio interno piano piano il figlio sviluppa la sua propria individualità l’aura della madre protegge il bimbo dalle aggressioni e dai sentimenti negativi e l’aiuta a formarsi come individuo.

Non ci sono prove di quello che sto scrivendo se non gli insegnamenti dei maestri.

I nostri figli saranno inseriti in ambienti soggetti  a forti interferenze energetiche ed a grosse turbolente ondate di emozioni basse come la paura, l’aggressività, l’insicurezza, l’odio e così via il ruolo della madre è di primaria importanza affinché si formi un individuo consapevole e centrato.

La madre deve avere la responsabilità di aiutare il figlio, lasciandogli la libertà di sperimentare ma sostenendolo con la sua energia ed il suo amore affinché possa trovare in sé e da sé le forze necessarie a superare i traumi del nuovo ambiente in cui l’anima è sceso, così diverso dal luogo lasciato e da quelli attraversati.

I bambini sono anime antiche che ripartono dall’ inizio, alcune loro esperienze passate sono state sepolte in profondità nella memoria, altre sono più superficiali, altre ancora sono quelle vissute per nascere,tutte quante, insieme a quelle che possono assorbire dalla madre  formano la loro caratteristica animica e guidano condizionando più o meno inconsciamente il loro futuro nella vita.

Tratto dal libro “Diario di una Nascita” di Cristina Garavaglia  Anima Edizioni

“Explicatio triginta sigillorum” Giordano Bruno

Nella creazione di questo blog il mio criterio compositivo  si ispira alla  tesi di Giordano Bruno espressa nel terzo e nel quarto sigillo dell’opera “Explicatio triginta sigillorum”

Terzo Sigillo, La catena

Chi ricerca ordine per mezzo del padre, ottiene ordinatamente i figli invenzione e conservazione di quanto è stato trovato. Affinché le parti non vengano meno per mancanza di collegamento, e dal possesso di una possa sorgere l’acquisizione di quella che segue immediatamente, esse saranno trasposte negli anelli di una catena saldati tra loro in modo che nella fine di quello che precede si veda l’inizio del seguente.  Sia ciò manifesto, per quanto è possibile in questa sequenza di lettere: AB.BC.CD.DE.EF.FG.GH.HI.IK.KL

Quarto Sigillo l’albero

Se riunirai i concetti semplici per mezzo di quel criterio che li faccia germogliare come rami, rametti, fronde, fiori e frutti, non farà alcuna differenza se li penserai come una catena, ovvero come il tronco dell’albero.  Le lettere disposte nel modo che puoi vedere te ne suggeriscono la progressione e l’uso.

Il bambino comunica con il grande Tutto…

mentre l’adulto è spesso abbandonato, separato dalle cose e dalla gente. Prigioniero del sonnambulismo quotidiano, a volte dimentica di esser vivo. Toh, questa scala l’ho salita senza accorgermene, questa persona le ho parlato senza vederla. Il bambino sta sempre dentro. Un tavolo è un tavolo, e non c’è fine alla gioia e al dispiacere.

Marie-Louise Audiberti “Ecrire l’enfance, voyage au pays de l’imaginaire”, ed. Autrement 2003

Palazzo Grimani a Venezia, Hieronymus Bosch “La visione dell’Aldilà”

Emozionante vedere a Venezia ancora fino al 20 marzo, nella cornice dello splendido Palazzo Grimani La Visione dell’aldilà di Hieronymus Bosch, 1503.  Interessante come la rappresentazione del tunnel di luce descritto da molti clairevoyants e persone che hanno avuto esperienze di premorte è molto simile a quella qui descritta  dal grande pittore fiammingo.

Palazzo Grimani

Un angelo e un’aquila volano  verso la lanterna nella sala di Palazzo Grimani dove è esposta “La Visione dell’Aldilà”

Nebulosa di Orione

“Sud Dakota” Akira Zakamoto

http://www.zakamoto.com

“Angelo Indaco” Akira Zakamoto

http://www.zakamoto.com

Arte Indaco

Da alcuni anni in Italia attorno all’esperienza  della Bottega Indaco di Torino si sta svliluppando un movimento artistico sensibile ai temi della spiritualità e della nuova consapevolezza.
Luca Motolese, in arte Akira Zakamoto, dedica la sua attenzione pittorica ai volti dei Bambini Indaco e Cristallo, ritraendone  il segreto magico delle loro espressioni.

Alla Galleria d’arte Anna Virando a Torino, in Corso Lanza 105, mostra
“Le età dell’oro. La ricchezza infinita negli occhi dei bambini”
personale di Akira Zakamoto il 4 maggio 2011

Bibliografia sui Bambini Indaco e Cristallo

“I Bambini Indaco” Lee Carroll e Jan Tober, Macro Edizioni, 2003

“L’Avventura Indaco-Cristallo”, Celia Fenn, ed. Stazione Celeste, 2008

“Segnali di Luce”, Steve Rother, ed. Stazione Celeste, 2010

“Il manuale dell’Errante” vol. I, ed. Stazione Celeste, 2010