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I pendoli

“L’energia mentale è materiale, ed essa non scompare senza lasciare traccia. Quando dei gruppi di persone cominciano a pensare in una stessa direzione, le loro “onde mentali” si sovrappongono e nell’oceano di energia si creano delle strutture energetiche d’informazione invisibili ma reali: i pendoli. Queste strutture cominciano a svilupparsi in modo autonomo e a sottomettere le persone alle loro leggi. Una persona capitata sotto l’influenza di un pendolo distruttivo, perde la libertà ed è costretta a diventare un ingranaggio di un grande meccanismo. Il pendolo “oscilla” con tanto più vigore quanto maggiore è il numero di persone -sostenitori- che lo nutre della sua energia. Per esempio, ci si può spingere in altalena solo applicando delle spinte di una determinata frequenza. Questa frequenza si chiama risonanza. Se la quantità di sostenitori del pendolo diminuisce, le sue oscillazioni si smorzano. Quando non rimangono più sostenitori, il pendolo si ferma e, come entità, muore. Per estrarre da una persona la sua energia, i pendoli si afferrano ai suoi sentimenti e alle sue reazioni: insoddisfazione, indignazione, odio, irritazione, ansia, agitazione, abbattimento, sgomento. disperazione, panico, compassione, attaccamento, ammirazione, commozione, idealizzazione, venerazione, entusiasmo, delusione, orgoglio, boria, disprezzo, ripugnanza, offesa, senso del dovere, senso di colpa, eccetera. Il pericolo peggiore per una persona che si è lasciata influenzare da un pendolo distruttivo sta nel fatto che quest’ultimo allontana la sua vittima dalle linee della vita, dove essa può trovare la sua fortuna. Occorre liberarsi dai fini imposti, lottando per i quali l’uomo si allontana sempre di più dal suo cammino. Il pendolo nella sua sostanza, è un “egregor“, ma questa definizione non è pienamente esauriente. Il concetto di “egregor” non riflette l’intero spettro delle sfumature delle relazioni che intercorrono tra l’uomo e dette entità energetiche d’informazione. … Le catastrofi, i cataclismi, i conflitti armati, le crisi economiche si evolvono a spirale. Prima la genesi, poi lo sviluppo, vorticoso che aggrava la tensione, poi il culmine, quando le emozioni sono al massimo della loro intensità, infine lo scioglimento: tutta l’energia si dissolve nelle spazio e s’instaura una tregua temporanea. Più o meno con la stessa dinamica si muove un vortice. L’attenzione di un gruppo di persone viene presa al gancio di un pendolo che incomincia ad oscillare sempre più velocemente, trascinandosi dietro, sulle linee delle vite disgraziate queste persone. Succede che una persona reagisce alla prima spinta del pendolo, per esempio rimane colpita da un evento negativo; in seguito prende parte agli sviluppi della situazione e per finire si ritrova nella zona d’azione della spirale, che l’avviluppa e la risucchia come un imbuto. Il fenomeno di risucchio nell’imbuto viene definito passaggio indotto sulla linea della vita dove la persona finisce per diventare vittima. Il suo riscontro alle spinte del pendolo e il conseguente scambio reciproco di energia d’oscillazione, inducono il suo passaggio su una linea della vita, vicina per frequenza alle oscillazioni del pendolo. Il risultato è che l’evento negativo s’inserisce nello strato di mondo della data persona. “

Tratto da: “Il fruscio delle stelle del mattino”, Reality Transurfing, , Vadim Zeland, MACRO Edizioni, maggio 2010.