Libri di Novarmonia

La guarigione della sessualità

“Questo globo azzurro nel quale viviamo ha estremamente bisogno che il sordo e cieco maschilismo orientato alla ricerca del potere, lasci posto a nuovi valori legati al rispetto per l’ambiente, rispetto per i cicli naturali e interazione armoniosa tra uomo e natura. Dovremmo lasciare cadere lo stereotipo dell’uomo dominante, pieno di potere, che si fa rispettare con la forza; che fa soffrire gli altri; che è pieno di ego e nega Dio, che ha bloccato le sue emozioni ed è diventato completamente razionale. Dovremmo abbandonarlo semplicemente perché rappresenta uno squilibrio. Lorenzo Ostuni diceva:”Gli uomini evoluti e consapevoli accompagneranno sempre le Donne in cammino verso la Dea”. La vera funzione del maschile è quella di custode e protettore del sacro femminile. Il femminile genera e partorisce la vita, nutre, insegna l’amore e gestisce nell’armonia e nella pace i rapporti interpersonali perché è in contatto continuamente con l’energia divina che funge da ispirazione continua. Le emozioni sono il veicolo d’espressione dell’ispirazione divina che viene poi partorita dal femminile. Il maschile costruisce grandi opere attorno all’incarnazione divina del femminile, le custodisce e protegge i suoi confini. Si mette al servizio dell’energia femminile e riconosce che il dono della vita lo riceve da Dio attraverso la donna. Nell’atto di servire, custodire, proteggere, aprire il cuore e dare nella gioia di dare, il maschile trova la sua autorealizzazione. E dalla donna dovrà imparare come si apre il cuore, come si trasforma l’emozione in creatività, come si arriva al proprio successo personale senza invadere e schiacciare gli altri ma iniziando a cooperare e aiutarsi a vicenda. Questo discorso è direttamente connesso anche alla sessualità. Aumentare l’energia femminile in tale contesto vuol dire cambiare l’approccio dell’atto sessuale. L’uomo sceglie di aiutare la donna ad arrivare all’orgasmo, o quello che lei considera il raggiungimento del piacere massimo. L’uomo si mette al servizio di questa ricerca che va fatta insieme. Solo dopo che la donna si sente appagata e soddisfatta, grazie ad un graduale aumento del piacere che rispetta i tempi di ogni individualità, allora l’uomo prende la decisione di avere o non un orgasmo. Può anche scegliere di trattenere quest’energia e conservarla per essere pronto a soddisfare le esigenze della sua partner in un secondo momento appena lei lo chiede. La scelta è individuale. L’importante è che si generi un’armonia e un equilibrio delle parti grazie alla comunicazione sincera e diretta dei partners. Ognuno si dedica all’altro chiedendogli di “che cosa” ha più bisogno per stare bene. Ci sono numerosi testi che parlano di Tantra e affrontano solo questo argomento. In questa sede dobbiamo limitarci a prendere consapevolezza che la sessualità maschilista è rappresentata dall’uomo che “utilizza” la donna come strumento per arrivare unicamente al suo personale piacere che lo fa sentire svuotato. Ma non si rende conto che nel frattempo sta svuotando anche la donna di tutto il suo potenziale sessuale. Ella diventa solo un mezzo e non più un fine e l’uomo perde l’occasione di sentirsi veramente ricaricato energeticamente attraverso l’orgasmo femminile. La guarigione della sessualità passa anche per un approccio totalmente diverso ad essa: un approccio femminile appunto. Anche una donna può avere un approccio maschilista alla sessualità. Infine occorre chiarire infatti, per non confondersi, che quando parlo di energia femminile, non mi sto riferendo esclusivamente alla figura della donna. Una donna può non avere incarnate tante delle sue qualità legate all’energia femminile , mentre un uomo molto sensibile può averne molte più di lei e può anche aiutarla a svilupparle nel tempo. Quando parlo della necessità di aumentare l’energia femminile, mi riferisco a una qualità da sviluppare al proprio interno indipendentemente dal sesso di appartenenza.”

Tratto da: “ALCHIMISTI della nuova generazione. Evolvere nella gioia”, Andrea Zurlini, Anima Edizioni, novembre 2014, pg. 57-59