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Albedo come sollievo.

“Nonostante la perplessità intellettuale che provoca, sovente l’imbiancamento è vissuto dapprima come un’esperienza di sollievo emotivo, un pò di luce e di leggerezza dopo il nero e la plumbea disperazione. La sensazione che esse in realtà non esauriscono tutto l’orizzonte; in mezzo all’infelicità, il palpitare di un uccellino. Lo stress si stempera; la corrente ida di Kundalini irrora con un velo di rugiada l’anima esaurita e amareggiata. Una dolcezza dell’umore, la discesa della grazia. Il simbolismo tradizionale parla del bianco come del colore del perdono che compare dopo il nero penitenziale. Diciamo “La cappa si è sollevata”, non è più così  pesante opprimente, “Ho l’impressione che ce la farò”. Nasce un persistente senso di fiducia nelle cose che accadono. Per Dante il bianco era il colore della fede. Una fede tuttavia che non è adamantina come un credo, o un’ancora di ferro, ma assomiglia piuttosto alla gradita anticipazione di una seconda possibilità, di un secondo avvento; l’impressione che possiamo andare avanti perchè a un certo punto c’è un appiglio.”

tratto da:”Psicologia Alchemica”, James Hillman, ed. Adelphi, 2013