La Madre

Maria Regina della Famiglia Ghiaie di Bonate

L’immagine che la piccola veggente di Bonate ci ha donato riguarda la Madre e la nuova famiglia. E’ infatti nella prima apparizione, avvenuta il 13 maggio, che la Madonna compare con la Santa Famiglia nella pienezza della luce. La Madre, Gesù e  Giuseppe, le tre persone della Santa Famiglia. Queste  si mostrano ad Adelaide immersi in tre globi ovali di luce che si aprono al sopraggiungere rapidissimo di un punto luminoso apparso improvvisamente alla piccola veggente lontano nel cielo ad oriente.
La visione della Madonna apparsa invece nel giorno della Pentecoste mostra nel simbolo dei colombi trattenuti nelle mani, il modo in cui  modo  solo Lei, piena dell’amore di Dio (vestito rosso) conosce il linguaggio della perfetta Comunione (mette insieme la coppia). Nelle mani di Maria, colme del calore e della luce della Grazia, avviene il passaggio dalla divisione all’unione, dall’inimicizia all’amicizia, la trasformazione dall’essere individuo all’essere comunione, la ricostituzione della nuzialità perduta, l’acquisizione dello spirito di famiglia che realizza la comunione in Dio: l’essere una cosa sola in Lui.     Vestita di  un abito di colore rosso (simbolo della Carità e dell’amore del Cristo morto per noi), il manto è di colore verde, (Speranza)”che si prolungava da Ghiaie fino a Roma” riferimento alla chiesa. Sul braccio è appesa una corona del rosario di colore bianco e i suoi piedi sono ornati da due rose bianche. Il bianco è il colore della Fede e insieme della purezza.  Le virtù teologali dispongono infatti a vivere in relazione con la santissima Trinità ed hanno come origine, causa e oggetto Dio Uno e Trino.  L’umanità è chiamata a vivere comunione con Dio, come famiglia universale di Dio-Trinità.  La Madre  vestita di rosso, è ricoperta dall’Amore di Dio e tiene in mano i due colombi scuri.   Nei due colombi si può facilmente intravedere la coppia umana.  Questo simbolo, nel suo insieme, esprime infatti la nuzialità come essenza stessa dell’uomo nella sua somiglianza a Dio e conduce perciò a pensare alla creazione dell’uomo, formato da Dio, a propria immagine e somiglianza, come una dualità sponsale.  Una dualità di femminile e maschile  una dualità composta in un solo essere capace di mostrare, nella comunione dei due, lo stesso mistero dell’Amore di Dio-Trinità, il mistero delle Persone fuse in un solo Amore.  Nel libro della Genesi la donna appare infatti, davanti all’uomo, come “l’altro”, il suo prossimo, cui unirsi, senza confusione, senza perdersi pur costituendo con lei una unità indissolubile, una famiglia di due, una chiesa di due). I due colombi nelle mani di Maria sono scuri (perché adombrati dal peccato) e contrapposti nello sguardo (perché divisi nell’inimicizia) per far comprendere appunto che la coppia umana, dopo aver spezzato col peccato la comunione indissolubile, solo nelle mani della Madonna, possono liberarsi dal peccato e giungere alla vera amicizia. Perché solo Lei (Sposa Immacolata e modello perfetto di fedeltà che vive nel cuore della Trinità che perfettamente conosce il linguaggio d’amore) insegna la via che porta all’unità.  Mi sembra che il modello che ci viene proposto sia veramente attuale, innovativo e potente. C’è di che riflettere e meditare su questa potente icona.

Tratto da:http://www.madonnadelleghiaie.it/