Scritti sacri

Il profeta Giona

Per tre giorni Giona rimane nella pancia della balena, a pagare il castigo per la sua fuga. Viene vomitato sulla spiaggia. Vivo. Dio gli parla ancora e gli ripete il suo incarico. Giona si rassegna e va a Ninive. Annuncia che la rovina della città è a solo quaranta giorni di distanza. Gli abitanti, invece di prendersela con chi annuncia sciagura, si ravvedono. Il re ordina penitenze. Dio perdona la città. Ma la storia di Giona non finisce qui. Egli invece di rallegrarsi per la salvezza si ribella a Dio. Gli chiede come mai non abbia mantenuto la sentenza e abbia invece salvato la città. Si ribella forse perché pensa di essere stato l’unico ad essere trattato con durezza. Chiede infine a Dio di farlo morire. Dio non lo esaudisce e Giona se ne va di nuovo. Fuori dalla capanna dove attende il suo destino in una notte cresce uno splendido albero di ricino. Giona si ripara alla sua ombra. Ma nello stesso giorno un verme ne mangia il tronco e il vento ne fa seccare le foglie. Giona è di nuovo senza riparo e chiede di nuovo a Dio di morire.

tratto da: www.nauta-rcs.it