Dello stesso autore

Explicatio triginta sigillorum

Nella costruzione logica di questo sito che unisce giorno per giorno spunti e riflessioni sulla vita e l’esistenza, mi sono ispirata al terzo e quarto sigillo di Giordano Bruno.

Terzo Sigillo, La catena

Chi ricerca ordine per mezzo del padre, ottiene ordinatamente i figli invenzione e conservazione di quanto è stato trovato.Affinché le parti non vengano meno per mancanza di collegamento, e dal possesso di una possa sorgere l’acquisizione di quella che segue immediatamente,esse saranno trasposte negli anelli di una catena saldati tra loro in modo che nella fine di quello che precede si veda l’inizio del seguente.Sia ciò manifesto,per quanto è possibile in questa sequenza di lettere:AB.BC.CD.DE.EF.FG.GH.HI.IK.KL Nella composizione di questo sito che unisce tutti i post che vengono pubblicati in successione mi sono ispirata allo schema espresso nel terzo e quarto sigillo di Giordano Bruno

Quarto Sigillo l’albero

Se riunirai i concetti semplici per mezzo di quel criterio che li faccia germogliare come rami,rametti, fronde, fiori e frutti,non farà alcuna differenza se li penserai come una catena, ovvero come il tronco dell’albero.Le lettere disposte nel modo che puoi vedere te ne suggeriscono la progressione e l’uso.

Giordano Bruno, Sigillo: La Mente, Apollo

I momenti di celebrazione e i momenti di sofferenza…

“… La chiave qui è rispettare questa incarnazione, rispettare i momenti di celebrazione e i momenti di sofferenza, a prescindere da come possano essere percepiti.  Siete arrivati in questa illusione perché desideravate queste complicazioni e distrazioni, non per guardarle  e poi girarvi dall’altra parte e abbandonare il mondo, ma piuttosto per portare il sé a capire che la verità illimitata e sconfinata che trasuda ogni momento, nell’incarnazione attuale, può essere incoraggiata e esprimere la natura sempre più profonda del sé che trasforma tutte le esperienze quotidiane in esperienze cariche di quel peso prezioso dell’immanenza dell’amore”.

Tratto da ” Il manuale dell’errante. Vol.due ” (Q’uo, trascrizione del 19 settembre 1993), ed. Stazione Celeste. marzo 2011

Cerchio di grano


Cerchio 2010
Non misurabile in scala Bovis
Uso:  osservazione ogni giorno, per pochi minuti.
Stimola la ghiandola pineale e facilita il vuoto mentale per la riconnessione con il Campo della Coscienza.
note: sol-sol-fa-mi

tratto da: “La dimensione della gioia”  Annamaria Bona, ed. Melchisededk, febbraio 2011

Beltaine a metà tra equinozio di primavera e il solstizio d’estate. Cerchi di luce

Foto di Ada verso il tramonto

IL CODICE DEGLI ANGELI

IL CODICE DEGLI ANGELI CORRE TRA LE PARETI E I SOFFITTI DEL MONDO
DOMINANDO SILENZIOSO I VENTI DI TERRA E DI MARE
RACCOGLIENDO LE PAROLE DETTE O NEGATE.
IL CODICE DEGLI ANGELI CORRE SU LAME D’ACCIAIO E  SETA FORGIATE
NEL NOME INVIOLABILE DEL PADRONE DEL TEMPO E DELLA LUCE.
IL CODICE DEGLI ANGELI SCEGLIE SEMPRE  LA NOTTE,
LA’  DOVE REGNA LA LUCE CHE HA NEL SUONO L’ORIGINE.
L’ATTESA DEL BENE E DEL MALE  LASCIA INDIFFERENTI GLI ANGELI
CONSAPEVOLI DEI NUMERI INFINITI A CUI L’UOMO RESTA SOSPESO.
IL CODICE DEGLI ANGELI ATTIVA LE CONIUGAZIONI DEL VERBO
E MUTO DETTA LE LEGGI DEI CIELI.
IL CODICE DEGLI ANGELI APRE LE ALI SUL MONDO
E NEL SUO BATTITO MUOVE IL CUORE DEGLI UOMINI.
IL CODICE DEGLI ANGELI NON CREDE ALLE PAROLE DELL’UOMO.
IL CODICE DEGLI ANGELI VOLA IN SILENZIO E  SI POSA LONTANO
DAI NOSTRI OCCHI.
IL CODICE DEGLI ANGELI NON SCENDE A PATTI CON NOI.
IL CODICE DEGLI ANGELI  CONTA I SECONDI E NON I MINUTI, LE ORE,
I GIORNI, GLI ANNI, I SECOLI , I MILLENNI,
SOLTANTO I SECONDI SONO INFINITI.
IL CODICE DELI ANGELI MOLTIPLICA PER ZERO LE PROPRIE PAGINE
CON L’INFINITO  E  RICHIUDE TUTTI I LIBRI DELLA TERRA.
ORA, TUTTE LE PAROLE SI PERDONO  NEI PROPRI ALFABETI
MESCOLANDOSI INCREDULE, MUTI E ATTONITI REGNIAMO
SUI NOSTRI CALCOLI “FINITI” NELL’ATTESA DI UNA PAGINA INFINITA.

OMAR  GALLIANI

Le Roman de la Rose

“Nello specchio, tra mille sembianti, scorsi, in un canto da una siepe tutto recinto, rosai colmi di rose;
ne ebbi allora tal cupidigia che tutto avrei tentato per accostarmi al cespo più fitto. In preda a tal follia, che molti altri già colse, i miei passi verso i rosai volsi; quando fui là presso, vi confesso, quell‘intenso profumo delle rose mi penetrò fin nell‘ossa.
Se d‘essere assalito o biasimato non avessi temuto, nei avrei colta una almeno, e l‘avrei raccolta nella mia mano, per goderne l‘odore, ma di pentirmi ebbi timore,
perché ciò poteva di leggieri turbare il Signore del Verziere. Sparsi v‘eran dei mazzi di rose che più belle mai vidi sotto cielo; boccioli piccoli ancor chiusi,
ed altri un po‘ più grossi, ed altri d‘un‘altra grandezza ancora e d‘un tratto inclini già a sfiorire. Non sono perciò da disprezzare: le rose colme ed aperte in un sol giorno sono sfiorite, ma i boccioli dacché son freschi, due o tre giorni durano almeno. Questi boccioli molto mi piacquero. Tra me e me dissi che colui che uno solo ne potesse cogliere, dovrebbe molto esser felice; se io una ghirlanda ne potessi trarre, nessun tesoro mi sarebbe così caro…”

Tratto da: G. de Lorris e J. de Meun, Le Roman de la Rose, a cura di A. Mary e J. Dufournet, Gallimard, Paris 1944, p. 43

Maggio mese delle rose

Il SUO cuore batte

noi trasmettiamo il suo battito.
Trasmettetelo anche voi, di continuo e sempre più lontano !
Questo è l’unico insegnamento.
Servitelo nella gioia, perchè la morte è già morta!

Se il vostro cuore è debole,
è perchè la vostra vibrazione è un pò più ampia
di quanto dovrebbe
e non unita con la nostra.
Soltanto il ritmo è sbagliato-
è il solo errore che può verificarsi.

Il ritmo, la forza irradiante penetra ovunque,
non si interrompe.
Uno dei suoi nomi è Amore.
La verità di tutti i suoi nomi è che LUI è il solo che E’.

Il nuovo Amore è già nato,
ma il suo nome è ancora segreto.
Anche senza nome agisce attraverso di voi
Così anche voi siete senza nome.

Ecco, questa è la grande vibrazione:
felicità
silenzio e pace
conoscenza
ritmo
amore, verità.

La vibrazione scende verso il basso,
là dove il pianeta compie la sua orbita.
Il sole però rimane immobile.

Noi vi benediciamo
e la nostra benedizione vibra lontano,
sempre più lontano e crea.
La piccola breccia che esiste tra noi e voi
è ormai ritmo e non più separazione.
NOI SIAMO UNA COSA SOLA.
LA NOSTRA PAROLA è LA PAROLA DEGLI ANGELI,
noi esistiamo attraverso di LUI.
Voi siete con noi, e la nostra vita è UNA.

tratto da: “Dialoghi con l’Angelo” trascritti da Gitta Mallasz ed. Mediterranee

Guariento: Gruppo di dieci angeli seduti con globo e flabello gigliato (Serafini?) in Mostra a Padova fino al 31luglio 2011

Crocifissione di Matthias Grünewald. Altare di Isenheim . Musée d’Unterlinden a Colmar.

Ernst Gombrich commenta in questi termini la scena:

«Come un predicatore della Passione, Grünewald non risparmiò nulla pur di esprimere gli orrori della crudele agonia: il corpo moribondo di Cristo è deformato dalla tortura della croce; le spine dei flagelli penetrano nelle ferite suppuranti che ricoprono l’intera figura. Il sangue rosso scuro contrasta nettamente con il verde smorto della carne. Cristo crocifisso esprime il significato della sua sofferenza attraverso le fattezze ed il gesto commovente delle mani

Osserva lo scrittore francese Joris-Karl Huysmans che:
Quel Cristo spaventoso, morente sull’altare dell’ospizio d’Isenheim sembra fatto a immagine dei colpiti dal fuoco sacro che lo pregavano, e si consolavano al pensiero che il Dio che imploravano avesse provato i loro stessi tormenti, e che si fosse incarnato in una forma ripugnante quanto la loro, e si sentivano meno sventurati e meno spregevoli“.

per vedere immagini splendide di quest’opera nella sua interezza andare al sito:http://www.elisabettasgarbi.it/copertine/colmar.pdf

Croce con rose

Il Signore della Danza

Danzate, ovunque voi siate, dice Dio,
perché io sono il Signore della danza:
io guiderò la danza di tutti voi.
Dovunque voi siate,
io guiderò la danza di tutti voi.

Io danzavo
il primo mattino dell’universo,
io danzavo circondato dalla luna,
dalle stelle e dal sole,
disceso dal cielo danzavo sulla terra
e sono venuto al mondo a Betlemme.

Io danzavo per lo scriba e il fariseo,
ma essi non hanno voluto seguirmi;
io danzavo per i peccatori,
per Giacomo e per Giovanni,
ed essi mi hanno seguito
e sono entrati nella danza.

Io danzavo il giorno di sabato,
io ho guarito il paralitico,
la gente diceva che era vergogna.
Mi hanno sferzato
mi hanno lasciato nudo
e mi hanno appeso ben in alto
su una croce per morirvi.

Io danzavo il Venerdì,
quando il cielo divenne tenebre.
Oh, è difficile danzare
con il demonio sulle spalle!
Essi hanno sepolto il mio corpo
e hanno creduto che fosse tutto finito,
ma io sono la danza
e guido sempre il ballo.

Essi hanno voluto sopprimermi
ma io sono balzato ancora più in alto
perché io sono la Vita
che non può morire:
e io vivrò in voi e voi vivrete in me
perché io sono, dice Dio,
il Signore della danza.

Sidney Carter

Mistero dell’Ultima Cena

” Così come l’anno dispiega le dodici possibilità dell’azione solare nel corso dei dodici  segni dello zodiaco, allo stesso modo l’immagine originaria dell’uomo, il rappresentante dell’umanità, quell’essere solare che è  Cristo, agisce sui dodici apostoli affinchè rispecchino le dodici possibilità di esser dell’uomo. A ognuno di essi sono rispettivamente assegnate  le caratteristiche dell’uomo- Ariete, Toro, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci. Come già accennato, Giuda è il discepolo che impersona lo Scorpione.  Nel mese di novembre, con l’ingresso nel segno dello Scorpione, il sole esercita influssi che si manifestano con l’attenuarsi della vita, con il rigore mortale dell’inverno.  L’azione di Giuda, l’uomo Sscorpione, conduce al Golgota, alla morte terrena di Cristo, al riposo per tre giorni nel gelo del sepolcro, ma anche alla resurrezione pasquale, alla vittoria sulla morte.”

Tratto da “Antroposofia, Rivista di Scienza dello Spirito” Marzo-Giugno 2002, ed. Antroposofica. Milano

LA SETTIMANA SANTA


“La settimana che segue la domenica delle Palme è detta la “Settimana Santa” e unisce in una grande varietà di riti sacri  e profani antiche tradizioni.              I simboli agrari della rigenerazione vegetale si mescolano alla liturgia cristiana della morte e resurrezione di Cristo.”

tratto “Mondo contadino”, D.Coltro, Cierre edizioni. pg.467

Pulizia energetica della casa

E’ buona cosa, anche per chi lavora fuori casa, e ha una persona che si occupa delle pulizie, fare personalmente ogni tanto, la pulizia dell’ambiente in cui si vive. Si parla di di Space Clearing, ma molto semplicemente è importante eliminare la polvere e poi lavare.   Io lo faccio cantando, magari se possibile un canto sacro. La pulizia sarà più efficace ed eviteremo di sentirci affaticati perchè cantando non assorbiamo.  Nella polvere, nel disordine, nell’accumulo di oggetti non più utilizzati ristagnano energie negative che inquinano il nostro ambiente vitale.
Ultimamente, quando faccio pulizia in modo particolarmente accurato aggiungo all’acqua oltre al detersivo per pavimenti, alcune essenze di Fiori di Bach, come Crab Apple, il fiore della pulizia, Star of Bethlehem, per rimuovere emozioni negative legate al passato, e Walnut, il Noce, per creare protezione dalle influenze esterne.

Le Pulizie di Primavera

” L’usanza arcaico- cristiana delle pulizie  primaverili della casa rimane nel costume della gente, soprattutto nelle campagne.  La settimana santa era dedicata dalle donne alla pulizia della casa, il sabato santo in particolare….. Il rito delle pulizie primaverili era diffuso presso molti popoli  e scadeva durante la preparazione delle feste (Palme, Pasqua, Salici e Betulle) nelle quali entrava in casa il simbolo della nuova vegetazione.   Le pulizie avevano lo scolpo di “formare”, adeguare la casa al corso agrario che si rinnovava, in analogia con i riti  invernali del fuoco che eliminavano i ” vecchio ormai inutile alla vita.   Per ultimi il sabato santo venivano pulite le catene del focolare.  Questa incombenza spettava ai ragazzi che si accaparravano per tempo le catene dei parenti e dei vicini.  La ricompensa consisteva in due o tre uova sode, con i gusci di vari colori, ottenuti con la bollitura delle uova con carta colorata e le ortiche.  Molte uova avevano gusci striati o rigati con luminosi colori, cosa che si otteneva bagnando i gomitoli del cotone da calze di colore diverso.”

Tratto da “Il mondo contadino” D. Coltro, Cierre edizioni

PADRE NOSTRO in aramico