Libri di Novarmonia

TA CHUAN IL GRANDE TRATTATO

Chiamato anche Hsi Tz’u Chuan

(Commento alle sentenze aggiunte)

SEZIONE PRIMA

A.I fondamenti

CAPITOLO I

I mutamenti nell’universo e nel Libro dei Mutamenti.

1.Il cielo è alto, la terra è bassa; così sono determinati il Creativo e il Ricettivo. In corrispondenza con questa diversità tra basso e alto vengono stabiliti posti inferiori e posti superiori. Moto e quiete hanno le loro leggi ben definite, da cui viene la distinzione tra linee solide e tenere. A seconda della loro natura gli avvenimenti seguono determinati indirizzi. Le cose si distinguono tra loro secondo determinate categorie. In questo modo nascono salute e sciagura. Nel cielo si manifestano fenomeni, sulla terra si formano figure; in ciò si rivelano mutamento e trasformazione.

Nel Libro dei Mutamenti si distinguono tre specie di mutamento: il non-mutamento, il mutamento ciclico e il mutamento che non ritorna al punto di partenza, o trasformazione. Il non-mutamento è, per così dire, lo sfondo sul quale ogni mutamento diventa possibile. Per ogni mutamento deve esistere un punto di confronto al quale poterlo riferire, altrimenti non è possibile un ordine definito e ogni cosa si dissolve in un moto caotico. Questo punto di riferimento deve essere fissato, e ciò richiede ogni volta una scelta e una decisione. Esso fornisce il sistema di coordinate nel quale tutto il resto può essere inserito. Quindi al principio dell’universo, come all’inizio del pensiero, sta la scelta e la determinazione del punto di riferimento. In astratto è possibile un qualsiasi punto di riferimento, ma l’esperienza mostra che nel momento stesso in cui la nostra coscienza si desta noi siamo già presi entro potenti reti di connessione.  Il problema sta dunque nello scegliere il proprio punto di riferimento in modo che coincida col punto di riferimento dell’ accadere cosmico. Giacchè soltanto allora il mondo creato dalla nostra decisione si salverà dal destino di frantumarsi contro le potenti reti di connessioni con le quali altrimenti entrerebbe in conflitto. Naturale premessa di questa decisione è credere che in ultima analisi il mondo sia un sistema di rapporti omogenei, un cosmo, non un caos. Questo credo è il fondamento della filosofia cinese – come ogni filosofia in genere. Questo punto di riferimento d’ordine supremo è appunto quel non mutante che costituisce il punto di riferimento per tutto ciò che muta.

L’inizio della trasformazione (il mutamento del terzo tipo) è visto come incontro tra mascolino e femmineo. Ne viene un continuo susseguirsi di generazioni in un processo che avanza senza mai tornare al punto di partenza. Si può vedere qui fino a che punto il Libro ho dei Mutamenti si attenga alla vita. Secondo le idee occidentali la trasformazione sarebbe la sfera in cui la causalità meccanica fa valere i suoi diritti. Per il Libro dei Mutamenti la trasformazione è un susseguirsi di generazioni, cioè ancora qualcosa di organico.
Il Creativo, in quanto principio che interviene nel fenomeno della vita, s’incarna nel sesso mascolino; il Ricettivo, invece s’ incarna nel sesso femminile. Così il Creativo è presente in tutti i figli maschi (secondo l’ordinamento del cielo anteriore: Chen,Li, Tui),  il Ricettivo in tutte le figlie (secondo l’ordinamento del cielo anteriore:Sun, K’an, Ken. Ciò Che determina il sesso è simboleggiato ogni volta dalla linea più bassa.

5. ll Creativo conosce i grandi inizi. Il Ricettivo reca a compimento le cose finite.

Qui si allargano le considerazioni sui principi del Creativo e del Ricettivo. Il creativo produce gli invisibili germi di ogni divenire. Questi germi sono dapprima puramente astratti, e quindi non si prestano a nessuna azione intervento esterno. Nei loro confronti la conoscenza opera in modo creativo. Mentre il Creativo agisce nel mondo invisibile e il suo campo è lo spirito, il tempo, il Ricettivo agisce sulla materia distribuita nello spazio e porta a compimento le cose “finite”, cioè materiali. Qui il processo della generazione e della nascita è seguito fin nelle sue ultime profondità metafisiche.

6. Il Creativo conosce mediante il facile.Il Ricettivo può operare mediante il semplice.

Il creativo è essenzialmente movimento. Attraverso il movimento ottiene con la massima facilità l’unione di ciò che è separato. Quindi non si affatica, perché guida i moti di ciò che è piccolissimo. Poiché la direzione del moto è determinata nel seme, nella fase germinale del divenire, tutto il resto si sviluppa da sé, con la massima facilità. Il Ricettivo è per sua natura quiescenza. Mediante la quiete anche ciò che è più semplice diventa possibile nel mondo spaziale. Questa semplicità, che nasce dalla pura ricettività, è il germe di ogni molteplicità dello spazio.

7. Ciò che è facile, è facile da conoscere; ciò che è semplice è facile da seguire. Se si è facili da conoscere, si acquista adesione. Se si è facili da seguire, si acquistano opere. Chi possiede adesione può durare a lungo; chi possiede opere può diventare grande. La durata è il modo di essere del saggio; la grandezza è il campo d’azione del saggio.

Qui viene spiegato come il facile e il semplice agiscono nella vita umana. Il facile è facile da capire: da qui il suo potere di suggestione. Chi ha idee ben chiare, facili da comprendere, si acquista l’affetto degli uomini perché incarna l’amore. Così egli si libera del travaglio di lotte e dissonanze. Quando il moto interiore è in armonia con l’ambiente, può svolgersi indisturbato e durare a lungo. Questa concordanza e durata caratterizzano l’atteggiamento del saggio. Esattamente la stessa cosa avviene nell’ambito dell’azione.  Ciò che è semplice si lascia facilmente imitare. Di conseguenza gli altri sono pronti ad applicare la loro forza nella medesima direzione; giàcchè ognuno farà volentieri ciò che gli riesce facile perché è semplice. Così le forze si sommano, la semplicità diventa automaticamente molteplicità. Così essa cresce, e la vocazione del saggio, quella di guidare la moltitudine verso grandi opere, trova il suo compimento.

8.Mediante la facilità e la semplicità si afferrano le leggi del mondo intero. La perfezione consiste nel comprendere le leggi del mondo intero.

 Qui si mostra come i principi sopra esposti trovino la loro applicazione nel Libro dei Mutamenti. Il facile e il semplice sono simboleggiati da minimi mutamenti delle singole linee. Le linee spezzate divengono continue per un elementare movimento che ricongiunge le estremità separate. Da continue diventano spezzate per una semplicissima separazione al centro. Così, mediante queste facilissime e semplicissime alterazioni, vengono riprodotte le leggi di ogni divenire sotto il cielo e per questa via si giunge alla perfezione. Così è definita la natura del mutamento quale mutamento delle parti più minute. Questa è la quarta accezione della parola cinese I, un’accezione che peraltro ha solo un nesso piuttosto vago col significato “mutamento”.

Tratto da: “I Ching. Il Libro dei mutamenti”. Ed. GLI ADELPHI