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L’amore è una conseguenza della conoscenza

“La dimensione gnostico-conoscitiva tutta nuova della scienza dello spirito di R. Steiner rappresenta un grande futuro il cui fulcro sarà il nuovo rapporto tra amore e conoscenza: nel passato la conoscenza umana era gestita dagli esseri divini e l’amore umano aveva carattere istintivo. Ancora oggi molti difendono a spada tratta l’istintualità dell’amore: cosa c’è di più bello dell’amore materno o dell’innamoramento tra uomo e donna! Non sarebbe ancora più bello se alla forza intrinseca – e come tale non libera – di questi incontri così significativi secondo le forze di natura si aggiungesse la capacità trasformante di porsi in comunione con l’Io superiore di questi stessi esseri amati? Ma la comunione conoscitiva, intuitiva, non nasce da sola: è una conquista della libertà, perché un amore senza la libertà è un mezzo amore.
L’amore pieno, in avvenire, sarà soltanto quello che sgorga dalla conoscenza vera dell’essere amato, perché se io non lo conosco amo soltanto, egoisticamente, il mio stesso amore. La maggior parte di ciò che oggi viene descritto come amore umano è amore del proprio amore: perché sia veramente amore deve presupporre la conoscenza oggettiva dell’altro. Al contempo, una conoscenza che non sfoci nell’amore non è una vera conoscenza: se conosco
realmente l’altro non posso che amarlo. L’amore è una conseguenza della conoscenza.”

tratto da:”Lettura esoterica dei vangeli”, L’INCARNAZIONE DEL VERBO NELLA GNOSI  E NELL’ESOTERISMO STEINERIANO, Pietro  Archiati – – cap 2,Roma, 26 aprile 1996