Uncategorized

Alternanza di essere e lasciar essere

“(Estasi) Essa non equivale soltanto a quello che era stato lasciato non detto e incompiuto della relazione con lei -natura, donna, Dea. Comprende anche un intervento di lui  verso lei -e l’esistenza  di uno scambio e di un dialogo tra i due. L’estasi allora diviene un processo nel quale ciascuno è custodito come colui, o colei, che è – con le potenzialità corrispondenti al proprio divenire -grazie all’irriducibilità tra i due. L’estasi diviene un luogo di, e per, il desiderio e non soltanto per il bisogno, che sempre mira a colmare: l’uno, l’altro e il tra-due. Il desiderio è preservato perchè nessuno dei due può appropiarsi dell’altro. Il desiderio non equivale a un’unione dovuta  a un ‘inconscia prossimità, a una condivisione di lingua o di paese natale, a una familiarità legata alla dimora di famiglia e alla vicinanza. Invece, il desiderio corrisponde a un’attrazione mantenuta viva grazie a una relazione attenta all’altro in quanto differente da me, altro che rimane, quindi, per sempre al di là di ogni appropriazione da parte mia.  Il che consente una prossimità pur rispettando il due e custodisce anche il tra-due. Il desiderio in quanto tale è voler entrare in relazione con l’altro. Il desiderio non è mai voler possedere o appropiarsi dell’altro, cosa che equivale a un reale o immaginario bisogno di ridurre l’altro a me o al mio. Si tratta piuttosto di stabilire, mantenere e coltivare il tra-noi. Il surplus o l’aldilà riguardo a ciascuno deve non soltanto finire con un passaggio individuale dall’istinto alla cultura, da un’immediatezza sensibile a un comportamento razionale, da una natura umana a una divina. Tutto ciò dovrebbe accadere gradualmente senza estasi, perlomeno senza un ‘estasi che si appropria e cancella l’estasi del tra noi Questo luogo non appartiene né all’uno, né all’altro; è generato, mantenuto, sviluppato dalla reciproca attrazione tra i due mediante il rispetto della trascendenza di ciascuno da parte dell’altro. …. Tale luogo , tale legame  tra due deve ancora essere  creato, stabilito, grazie all’attrazione tra uomo e donna, un’attrazione che sorge dall’istinto e che diviene umanità e divinità. Generare e mantenere il tra-noi come un terzo intessuto in ogni momento dai due è possibile grazie al passaggio dalla condivisione del nostro desiderio. L’energia dell’attrazione  allora entra in un’economia psichica sulla quale possiamo avere un’incidenza che non equivale a una semplice padronanza. Non possiamo dominare questa energia, ma possiamo trasformarla, possiamo trasformarci. Non è questione di fabbricare un oggetto a partire da un materiale estraneo a noi, ma di costruire noi stessi -non soltanto diventando più perfetti secondo modelli già definiti, ma diventando più perfettamente noi stessi mediante una coltivazione della relazione con l’altro.  Il che richiede un’alternanza di essere e lasciar essere  in ognuno e non una divisione di questi due sorte di comportamenti tra due esseri umani.”

tratto da:”All’inizio , lei era”, Luce Irigaray, Bollati Boringhieri, maggio 2013