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Guardando un raggio di luce riflesso

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“Jakob Böhme (1575-1624) comincio’ a scrivere subito prima della pubblicazione dei primi manifesti rosicruciani. Era nato a Görlitz in Lusazia, ai confini della Boemia.  Era un semplice calzolaio che nel 1600 ebbe una visione mistica: guardando un raggio di luce riflesso da un vaso di peltro, sentì di poter penetrare l’essenza interiore di tutte le cose. In una lettera egli descrisse così l’esperienza:
“Mi vennero aperte le porte, così che in un quarto d’ora vidi e appresi più che se avessi studiato molti anni nelle università; ne fui estremamente rapito, e non sapevo come potesse essere accaduto in me; e subito volsi il mio cuore alle lodi di Dio. Poichè io vidi e conobbi l’essenza di tutte le cose…e anche la nascita o meglio l’eterna generazione della Santa Trinità, e la discesa e l’origine di questo mondo.”

tratto da: “Lettera  a Caspar Lindner”, Jakob Böhme,, in “Jakob Böhme, Essential Readings “, a cura di R: Waterfield, Crucible/Thorsen, Wellingborough, 1989, pg.64, citazione tratta da  “Hegel e la tradizione ermetica”, Glenn Alexander Magee, ed. Mediterranee

Willem Claes Heda (“Natura morta con boccale dorato”)