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cerchiamo il mistero di cui non siamo più in grado di parlare…

“Oggi molti fanno l’esperienza di un’intensa lontananza da Dio, di un offuscamento di Dio. In questo “inverno” e nell’oscurità che vivono oggi i cristiani in ricerca, Rahner pronunciò il suo detto più celebre: “Il cristiano del futuro sarà un mistico. O non sarà”. In un mondo in cui il denaro regna sovrano, aneliamo a qualcosa di più grande, a Dio, che supera ogni cosa. In un mondo in cui tutto viene spiegato con razionalità, in cui anche nella ricerca neuroscientifica anche all’esperienza di Dio  sono assegnati areali ben precisi del cervello umano, cerchiamo il mistero di cui non siamo più in grado di parlare, davanti al quale, anzi, non possiamo fare altro che inchinarci. In un tempo in cui il linguaggio si fa sempre più gelido, in cui l’economizzazione  e la giuridicizzazione dell’intera esistenza  si propagano sempre più, aneliamo a un’esperienza che riguardi la totalità dell’essere umano, i nostri sentimenti, le nostre passioni, il nostro corpo, la nostra anima. Se si da troppo rilievo a una parte dell’essere umano -oggi sicuramente si tratta della ragione- l’altra, per esempio il sentimento, si fa sentire con forza tanto maggiore. Perciò oggi la mistica è contrassegnata da un grande anelito a sentimenti estatici. Gli esseri umani vorrebbero rompere i ponti con il mondo gelido della ragione”

tratto da “MISTICA. Scoprire lo spazio interiore” Anselm Grun, ed.Queriniana