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Il Tao della fisica

“Tutte le azioni avvengono per l’intrecciarsi delle forze della natura; (ma) colui che è traviato dal sentimento del proprio ego pensa: “sono io colui che fa”. Ma colui che conosce il rapporto fra le forze della natura e le azioni vede come certe forze della natura agiscono su altre, e non ne diviene schiavo”
tratto da: “Bhagavad Gita”, III, 27-28

Fin qui, la nostra esplorazione della concezione  del mondo suggerita dalla fisica moderna ha ripetutamente mostrato che l’idea di “mattoni fondamentali” della materia non è più sostenibile. Nel passato questo concetto fu estremamente utile e permise di spiegare prima il mondo fisico in termini di mondo limitato di atomi, poi le strutture degli atomi in termini di pochi nuclei circondati da elettroni, e infine, le strutture dei nuclei in termini di due “mattoni” nucleari, il protone eil neutrone. Così, atomi, nuclei e adroni furono considerati, di volta in volta”particelle elementari”. Nessuno di essi, tuttavia, rispose pienamente alle aspettative. Ogni volta risultò che queste particelle avevano esse stesse strutture composite, e i fisici sperarono che sempre con la generazione successiva di costituenti sarebbero finalmente arrivati ai componenti ultimi della materia. D’altra parte, le teorie della fisica atomica e subatomica rendevano sempre più improbabile l’esistenza di particelle elementari.  Queste teorie rivelavano una fondamentale interconnessione della materia, mostrando che l’energia di moto può essere trasformata in massa e suggerendo che le particelle sono processi più che oggetti. Tutti questi sviluppi indicavano con forza che l’ingenua immagine meccanicistica di “mattoni fondamentali” doveva essere abbandonata. Eppure molti fisici sono tuttora restii a compiere questa svolta. L’abitudine  secolare di spiegare le strutture complesse suddividendole in costituenti più semplici è così profondamente radicata nel pensiero occidentale che ancora oggi se ne continua la ricerca.  Tuttavia, nella fisica delle particelle è presente una scuola di pensiero radicalmente diversa, che parte dall’idea che la natura non possa essere ridotta a entità fondamentali, quali le particelle elementari o i campi fondamentali.  La natura deve essere compresa interamente attraverso la sua coerenza interna o “autocoerenza”, cioè ricercando la coerenza dei suoi componenti ognuno con se stesso e reciprocamente tra di loro. Questa idea è sorta nel contesto della teoria della matrice S ed è nota come l’ipotesi bootstrap. La filosofia del bootstrap rappresenta il definitivo abbandono della concezione meccanicistica nella fisica moderna. …….il mondo non può esser inteso come un’assemblaggio meccanico di entità che non si possono analizzare ulteriormente. Nella nuova concezione, l’universo è visto come una rete dinamica di eventi interconnessi. Nessuna delle proprietà di una qualsiasi parte di questa rete è fondamentale; ognuna di esse deriva dalle proprietà delle altre parti, e la coerenza complessiva delle loro connessioni reciproche determina la struttura dell’intera rete. …. E’ evidente che una concezione della natura di tipo completamente bootstrap, nella quale tutti i fenomeni dell’universo siano determinati unicamente dalla loro coerenza reciproca, si avvicina molto alla visione orientale del mondo. … Questa  stretta connessione è espressa nel modo più chiaro nel Taoismo. Per i saggi taoisti, tutti i fenomeni nel mondo facevano parte della via cosmica, il Tao, e le leggi seguite dal Tao non erano state date da nessun legislatore divino, ma erano inerenti alla sua stessa natura. ”

tratto da:” Il Tao della fisica”, Fritjof Capra, Adelphi, 1975