Poesie

Il rubino

Il rubino

Un’amata chiese all’amante:
“Chi ami di più, te stesso o me?”.
“Dalla testa ai piedi sono diventato te.
Di me non rimane che il nome.
La volontà l’hai tu. Tu sola esisti.
io sono scomparso come una goccia d’aceto
in un oceano di miele”.
Una pietra diventata rubino
è colma delle qualità del sole.
Niente della pietra vi resta.
Se ama se stessa, ama il sole;
se ama il sole, è se stessa che ama.
Non c’è differenza tra questi due amori.
Prima di divenire rubino la pietra è nemica
a sé stessa.
Non uno esiste, ma due.
La pietra è oscura e cieca alla luce.
Se ama sé stessa è infedele, si oppone
intensamente al sole.
Se dice “io” è solamente tenebra.
Un faraone si proclama divino e viene abbattuto,
Hallaj dice lo stesso ed è salvato.
Un io è maledetto, l’altro io benedetto.
Un io è una pietra, l’altro un cristallo.
Uno è un nemico della luce, l’altro la riflette.
Nell’intimo della propria coscienza , e non
mediante una dottrina,
è uno con la luce.
Lavora alle tue qualità di pietra
e diventa splendente come il rubino.
Pratica la rinuncia e accetta le difficoltà.
Vedi sempre la vita infinita nella morte dell’io.
La tua pietra scemerà, si accrescerà la tua natura
di rubino.
I segni dell’esistenza indificuale lasceranno
il tuo corpo
e l’estasi ti prenderà.
Diventa tutto udito come un orecchio
e otterrai un orecchino di rubino.
Scava un pozzo nel centro di questo corpo,
o prima ancora che il pozzo sia scavato
lascia che Dio attinga l’acqua.
Impegnati sempre a raschiare la sporcizia dal pozzo.
A tutti quelli che soffrono
la perseveranza reca buona sorte.
Il Profeta ha detto che ogni prostrazione
in preghiera
è un colpo alla porta del cielo.
Se si continua a bussare,
la felicità rivela il suo volto ridente.

Rumi