Scritti sacri

«Mio Padre e io siamo uno»

Pensiero del giorno martedì 18 ottobre 2011.

“Quando Gesù diceva: «Mio Padre e io siamo uno», riassumeva i più

grandi arcani della religione. Un giorno, anche noi dovremo

essere capaci di pronunciare le stesse parole.

Alcuni diranno: «Sì, ma noi non siamo Gesù. Lui era il figlio di

Dio, mentre noi peccatori… » La Chiesa ha voluto fare di Gesù

l’equivalente di Dio stesso, la seconda persona della Trinità, il

Cristo,  un principio cosmico, mettendo così tra lui e gli uomini

una distanza infinita. Ma è questa la verità? Quanto a Gesù, egli

non ha mai detto una cosa simile, non ha mai sostenuto di essere

di un’essenza diversa dagli altri uomini. Ha detto di essere

figlio di Dio, ma non ha rivendicato solo per sé questa

filiazione divina, anzi, ha sottolineato la natura divina di

tutti gli esseri umani. Altrimenti, cosa significherebbero le

parole: «Padre nostro che sei nei cieli», «Siate perfetti come il

vostro Padre celeste è perfetto» e ancora: «Chi crede in me

compirà le opere che io compio e ne farà anzi di più grandi»?”

tratto da : “Pensieri quotidiani ”, Omraam Mikhaël Aïvanhov , ed. Prosveta