Scritti sacri

Dal Cantico dei Cantici (Ct 2,8-16; 8,6-7)

“Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline. Somiglia il mio diletto a un capriolo o ad un cerbiatto.  Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate.  Ora parla il mio diletto e mi dice: «Alzati, amica mia, mia tutta bella, e vieni!  O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso,  fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro».   Il mio diletto è per me e io per lui. Egli mi dice: “Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né  i  fiumi travolgerlo.”