Saggistica

Rooms by the sea 1951 Edward Hopper

La Luce.

“Ho detto che la luce di Hopper é particolare, che non pare colmare l’aria. Sembra invece aderire alle pareti e agli oggetti, quasi venisse da loro, quasi emanasse dai loro toni concepiti e distribuiti con così tanta cura.  (Per toni intendo l’effetto congiunto di colore e luce e ombra)….. I suoi quadri sono ponderati con scrupolo e attenzione piuttosto che improvvisati, e la loro luce ha una qualità più affine al ricordo che alla celebrazione.  Il tentativo di Hopper di fissarla, di darle una vita in grado di opporsi alla dissoluzione, può forse spiegare il rigore geometrico delle sue forme. Ma una luce del genere porta solo a farci ricordare le cose alle quali si oppone e riesce a essere poco più che un momentaneo sollievo dalla più possente affermazione della tenebra.”

tratto da “Edward Hopper. Un poeta legge un pittore”, Mark Strand,  traduzione D.Abeni, Donzelli editore, pg.41

1 commento »

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